Anna Vacca si racconta

Intervista con l'Assessore alla Cultura e Turismo su tanti temi che la riguardano da vicino

sabato 22 dicembre 2018
A cura di Gianluca Battista
Il suo arrivo all'interno della Giunta comunale, fuor di retorica, aveva suscitato polemiche e qualche mal di pancia, anche in settori della maggioranza. La si conosceva professionalmente, come guida abilitata molto capace, ma non se ne conoscevano fino in fondo le qualità come amministratrice designata.
Nel tempo, però, Anna Vacca si è fatta apprezzare per schiettezza, programmazione e voglia di guardare al futuro pianificando il tutto col coinvolgimento delle associazioni culturali e di quelle di categoria. Noi l'abbiamo intervistata e questo è il resoconto di quanto ci ha detto.

Assessore, ci rivela finalmente come è giunta a questa carica?
Intanto io sono solita ribadire che si tratta di un Assessorato "tecnico", nel senso che ho messo in gioco tutta la mia professionalità e soprattutto la mia passione per fare qualcosa di buono per la mia comunità. E questo mi piace sottolineare: quando ci metti passione, i tuoi obiettivi prima che politici sono professionali, di completamento di un percorso che questa volta mira al bene collettivo.

Come vanno le cose con la maggioranza che la sostiene?
Vanno benissimo con il mio gruppo di riferimento. Progettiamo il Domani per Giovinazzo è un gruppo oggi coeso, di cui sento tutto il sostegno, da quello di Vito Depalma a quello del Consigliere Pietro Sifo, sempre attenti alle mie esigenze. Il loro supporto non è l'unico, tuttavia, perché la sintonia l'avverto anche con il Sindaco, Tommaso Depalma, con il quale lavoriamo insieme agli obiettivi di crescita turistico-culturale della città. A questo devo aggiungere la sinergia che si è creata con alcuni Assessori della Giunta di cui faccio parte.

Ricordiamo la serata di presentazione alla cittadinanza in Sala San Felice. E la parola d'ordine, sin da quel momento, sembra essere stata programmazione. Ci sbagliamo? Pensa di aver rispettato quanto detto in quella occasione?
Ricordo bene quella sera e le cose, almeno nella mia mente, non sono cambiate da allora. Sì confermo tutto: c'è estremo bisogno di programmazione per una crescita costante in chiave turistica. E turismo, dalle nostre parti, non può non far rima con cultura. Questo è il salto di qualità, rispetto al passato, su cui sto investendo fondi ed energie. C'è bisogno di programmazione a medio e lungo termine e devo dire che ci stiamo sempre muovendo con anticipo per pensare alla Giovinazzo che vorremmo per domani. Non so se riusciremo a portare a casa i nostri obiettivi, ma dovete credermi se vi dico che questo pensiero, quello di fare bene per la mia cittadina, mi esalta, mi eccita e mi spinge a fare sempre meglio.

Ha accennato all'incremento dei flussi turistici. Non trova che per fare tutto questo ci sia la necessità di avere piena sintonia con le associazioni dei commercianti, chiamati a fare la loro parte?
Esatto, centra il punto. Io faccio riferimento al cartellone del Natale in pieno svolgimento. Vi era un regolamento per i mercatini natalizi da sottoscrivere, con le proposte che sarebbero state vagliate e quindi appoggiate. Ma nessuno ha risposto. E questo mi rammarica. Ma io sono un'amministratrice ed allora ho dovuto necessariamente riflettere su quanto stava accadendo ed ho pensato che è ora che le distanze tra commercianti, esercenti in genere ed Amministrazione comunale si accorcino. Perché non c'è quel dialogo che tutti vorremmo fra le parti? Ecco, su questo è giusto discutere all'interno della maggioranza per uscire poi con un passetto indietro e una politica condivisa.

Parliamo un po' del Natale 2018. Ha avuto anche molte critiche per le sue scelte, che però mi pare di capire difende...
Glielo dico con franchezza: per noi amministratori sarebbe stato molto più semplice accendere un albero enorme e fare come hanno fatto in altre località, puntando su investimenti smisurati. Noi, ed io in particolare, non siamo stati di questo avviso. Il Natale a Giovinazzo quest'anno è stato rivolto in toto ai bambini, perché è la loro grande festa. Quindi sono tre le direttrici che abbiamo seguito: rapporto stretto con la rete scolastica cittadina - e per questo ringrazio i dirigenti scolastici e le docenti che mi hanno seguito ed appoggiato nel progetto -; priorità all'essenza del Natale come festa dell'incontro, del ritrovarsi, della condivisione; centralità della solidarietà. Guardi, sono invasa dalle letterine dei bimbi per Babbo Natale. La Casetta del dono in piazza Vittorio Emanuele II, ad esempio, è stata un'idea vincente, come lo è stato l'albero dei desideri in piazza Sant'Agostino. Sto cercando di dirle che questo Natale è stato pensato appositamente così ed un ruolo chiave lo hanno giocato anche alcune meravigliose associazioni che operano sul territorio. È il Natale della solidarietà e noi stessi stiamo materialmente portando i doni ai bimbi delle famiglie in difficoltà, grazie ad un gioco di squadra fantastico. Questo per me è il più importante risultato, mi dà forza, mi fa respirare aria pulita, mi dice che stiamo andando nella giusta direzione. Con poca spesa, siamo riusciti a far bene.

I prossimi appuntamenti su cui puntate?
Beh, puntiamo su tutto il cartellone fino ai Falò di Sant'Antonio Abate del prossimo 20 gennaio, ma se mi permettete vorrei soffermarmi su due avvenimenti. Il primo è Christmas Lights, volutamente itinerante, che è un avvenimento pensato per dare luce (è il caso di dirlo) e piena visibilità al nostro patrimonio storico, artistico e religioso. E questo mi riempie di gioia, perché è il mio ambito lavorativo e credo che non abbiamo commesso gli errori fatti da altre realtà. Christmas Lights aggiunge valore alla nostra città, non la deturpa. Altro obiettivo nell'immediato è lo spettacolo di Elisa Barucchieri del 29 e 30 dicembre all'Auditorium "don Tonino Bello". L'incasso sarà devoluto ad associazioni che si occupano di sociale. Vorrei che Giovinazzo rispondesse in massa alla nostra chiamata.

Chiudiamo tornando alla programmazione. Un'altra parola d'ordine dovrebbe essere competenza. Come siamo messi da questo punto di vista? Giovinazzo è piena di gente improvvisata nei suoi settori di competenza.
Questo è un altro punto che mi sta a cuore. Ho voluto l'Infopoint turistico con persone che sapessero parlare le lingue perché lo ritengo imprescindibile per una località che vuol dirsi turistica. Ha ragione, ci vuole esattamente quello che dice: professionalità. E un Infopoint turistico, con persone strutturate al suo interno, persone che abbiano specificità importanti, riscontrabili, certificate, è un primo passo verso un'affermazione di Giovinazzo in questo ambito. Ci vogliono non solo guide autorizzate, ma anche conoscenza reale, frutto di studio, senza improvvisare nulla. Speriamo di poterci arrivare presto, sempre con l'aiuto indispensabile delle associazioni dei commercianti e di chi opera nel settore della ricettività. Non abbiamo nulla in meno degli altri, è giunto il tempo di rendercene conto.

Fa gli auguri ai suoi amministrati?
Certo, a tutti, soprattutto ai piccolini che, come avete capito, sono nel mio cuore. Auguri a voi dei media, che svolgete una funzione importantissima, ai miei colleghi di maggioranza ed agli oppositori e soprattutto ai tanti, forse troppi, giovinazzesi che sono costretti a vivere fuori. Buon Natale!