Ancora una rapina all'Eni. È il secondo colpo in due giorni

L'ennesimo assalto in direzione nord. Due banditi armati hanno minacciato i dipendenti facendosi consegnare l'incasso

domenica 28 gennaio 2018 00.00
Due rapine nelle ultime quarantotto ore, addirittura cinque negli ultimi trentanove giorni. Le aree di servizio Eni, posizionate su entrambi i lati della strada strada statale 16 bis, sono senza pace. E ieri sera, quella ubicata in direzione nord, ha subito l'ennesimo colpo.

Alle ore 18.20, due rapinatori (entrambi a volto coperto, nda) si sono presentati in sella ad una moto, utilizzata per compiere l'ennesima rapina, in un periodo caratterizzato di una serie quasi ininterrotta di colpi ai distributori di carburanti Q8 ed Eni, che va avanti dalla fine del 2017. I due banditi hanno minacciato con una pistola (difficile capire se l'arma fosse vera o finta, nda) i dipendenti, facendosi consegnare l'incasso, non ancora quantificato.

Poi i malviventi, evidentemente non paghi, hanno fatto irruzione all'interno del bar, chiedendo alla barista di aprire la cassa (temporizzata, nda) e di consegnare i contanti. Una situazione durata pochi attimi, il tempo di far capire ai due malviventi che non sarebbero usciti con il malloppo. Visto l'imprevisto stop, i rapinatori hanno desistito dal prelevare i soldi, uscendo dal bar e scappando in sella alla loro moto, dileguandosi lungo la strada statale 16 bis.

Ai banditi stanno dando la caccia i Carabinieri, intervenuti sul posto con una gazzella della Stazione di Giovinazzo subito dopo l'allarme che hanno ascoltato nel dettaglio i dipendenti e la barista e anche per confortarli dallo spavento. Nel frattempo è scattata la caccia ai due malviventi. Per gli investigatori si tratterebbe degli stessi che hanno messo a segno, il 25 gennaio, le rapine ai danni delle aree di servizio Q8 ed Eni, in direzione sud.

L'obiettivo di questi malviventi è l'incasso: i rapinatori dei distributori di carburanti si accontentano anche di poche centinaia di euro e poi fuggono, forse verso qualche covo in zona. La sensazione che si fa strada tra gli inquirenti è che si tratti di qualcuno che vive proprio a Bari o nell'immediato hinterland, che conosce bene l'area e sa dove colpire e poi come fuggire per seminare le forze dell'ordine.

I Carabinieri stanno svolgendo anche accurati accertamenti sulle telecamere di videosorveglianza dell'Eni che possano aver ripreso i malviventi al loro arrivo oppure al momento della fuga, per avere qualche elemento in più per la loro identificazione. Intanto, cresce la paura e l'allarme.