Allarme alga tossica: «Alte concentrazioni a sud di Giovinazzo»
L'Ostreopsis ovata torna a infestare le coste pugliesi: può causare febbre e problemi respiratori
lunedì 18 luglio 2016
11.36
È ufficialmente l'incubo del mar Adriatico, soprattutto dei bagnanti pugliesi. Nelle prime due settimane del mese di luglio su ben 20 punti monitorati, due risultano da bollino rosso, con presenza dell'alga "molto abbondante". E tra questi c'è la costa a sud di Giovinazzo.
Il sito dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale mette in guardia dall'Ostreopsis ovata tra i punti di campionamento tecnicamente individuati, relativi alle prime due settimane di luglio, dai quali risulta una concentrazione molto abbondante (livello massimo) in due punti del litorale adriatico.
Tra questi, dove il fenomeno colpisce con livello rosso fortunatamente una sola zona, c'è anche anche Giovinazzo, nei pressi dell'hotel Riva del Sole (dove la concentrazione è di 1.981.228 cellule per litro sul fondale e di 57.120 in colonna) e Torre Canne di fronte al faro (6.758.855 cellule per litro, sul fondale, e 370.460 in colonna). Modesta, invece, la presenza 200 metri a sud dell'ex lido Lucciola.
L'alga tossica è un organismo unicellulare che attecchisce sui fondali rocciosi, in acque calme, calde e ben illuminate. Ha origine dai mari tropicali ma è stata importata qui nell'Adriatico dove si è adattata e si è pian piano sviluppata.
L'Arpa Puglia ha già inoltrato ai comuni dove si registrano livelli alti di presenza dell'alga le indicazioni da seguire per mettere in allerta i bagnanti: nel caso di certificata fioritura si deve evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate e si deve limitare il consumo soprattutto dei ricci.
Sono venti i punti di campionamento che l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale monitora, una volta ogni due settimane. «Il Ministero - spiegano dall'Arpa - ha inoltre emanato di recente delle nuove linee guida che fissano a 30.000 cellule al litro il livello al di sopra del quale scatta l'insorgenza di un eventuale rischio sanitario, ma solo considerando la concentrazione dell'alga nelle acque in colonna, quindi non quelle sui fondali».
Secondo i dati delle prime due settimane di luglio, dunque, tra i siti più a rischio c'è anche la riviera sud giovinazzese, dove gli stabilimenti coinvolti e la stessa Amministrazione comunale deve adesso allertare i bagnanti e di conseguenza anche le strutture sanitarie sui pericoli derivanti dalla presenza dell'alga tossica.
Le sue tossine, infatti, hanno effetti sia sugli uomini sia sugli organismi marini (ricci, stelle di mare, molluschi). Per quanto riguarda i bagnanti, si possono riscontrare casi di malessere transitorio come ad esempio riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre e dermatiti.
Il sito dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale mette in guardia dall'Ostreopsis ovata tra i punti di campionamento tecnicamente individuati, relativi alle prime due settimane di luglio, dai quali risulta una concentrazione molto abbondante (livello massimo) in due punti del litorale adriatico.
Tra questi, dove il fenomeno colpisce con livello rosso fortunatamente una sola zona, c'è anche anche Giovinazzo, nei pressi dell'hotel Riva del Sole (dove la concentrazione è di 1.981.228 cellule per litro sul fondale e di 57.120 in colonna) e Torre Canne di fronte al faro (6.758.855 cellule per litro, sul fondale, e 370.460 in colonna). Modesta, invece, la presenza 200 metri a sud dell'ex lido Lucciola.
L'alga tossica è un organismo unicellulare che attecchisce sui fondali rocciosi, in acque calme, calde e ben illuminate. Ha origine dai mari tropicali ma è stata importata qui nell'Adriatico dove si è adattata e si è pian piano sviluppata.
L'Arpa Puglia ha già inoltrato ai comuni dove si registrano livelli alti di presenza dell'alga le indicazioni da seguire per mettere in allerta i bagnanti: nel caso di certificata fioritura si deve evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate e si deve limitare il consumo soprattutto dei ricci.
Sono venti i punti di campionamento che l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale monitora, una volta ogni due settimane. «Il Ministero - spiegano dall'Arpa - ha inoltre emanato di recente delle nuove linee guida che fissano a 30.000 cellule al litro il livello al di sopra del quale scatta l'insorgenza di un eventuale rischio sanitario, ma solo considerando la concentrazione dell'alga nelle acque in colonna, quindi non quelle sui fondali».
Secondo i dati delle prime due settimane di luglio, dunque, tra i siti più a rischio c'è anche la riviera sud giovinazzese, dove gli stabilimenti coinvolti e la stessa Amministrazione comunale deve adesso allertare i bagnanti e di conseguenza anche le strutture sanitarie sui pericoli derivanti dalla presenza dell'alga tossica.
Le sue tossine, infatti, hanno effetti sia sugli uomini sia sugli organismi marini (ricci, stelle di mare, molluschi). Per quanto riguarda i bagnanti, si possono riscontrare casi di malessere transitorio come ad esempio riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre e dermatiti.