Alfonso Arbore alla vigilia della proclamazione: «Un onore servire la città che amo»
Quest'oggi il Consiglio comunale con l'ufficializzazione del suo ruolo da Presidente
mercoledì 26 luglio 2017
«Sono onorato, emozionato e felice. Sono orgoglioso di questo incarico, di servire a livello così alto, istituzionalmente parlando, la mia amata città. È un onore che condivido con la mia famiglia, i miei amici ed i miei elettori».
Parola di Alfonso Arbore, Consigliere eletto nella lista Terre di Giovinazzo, che quest'oggi, durante il primo Consiglio comunale del nuovo quinquennio, sarà proclamato Presidente dell'assise.
Arbore, da sempre collocabile nell'area di centro-sinistra, succederà a Vito Favuzzi ed ha una visione chiara su cosa voglia dire ricoprire quel ruolo: «Spero di essere il garante di un Consiglio in cui prevalgano dialogo e garbo istituzionale. E magari, a differenza di quanto accaduto in campagna elettorale - ha proseguito - si possano trovare punti di convergenza tra le forze politiche su temi di interesse generale».
«Le sensazioni - ha spiegato raggiunto da noi telefonicamente - sono positive e spero che quello che ci apprestiamo a vivere sia un quinquennio in cui ci sia quello sviluppo economico tanto auspicato e necessario per la nostra cittadina, soprattutto da un punto di vista turistico e culturale».
Alfonso Arbore ha infine lanciato un messaggio all'intera cittadinanza giovinazzese: «Sarò il Presidente di tutti i giovinazzesi ed accoglierò le loro istanze, sempre pronto a mantenere le porte del mio ufficio ben aperte ai Consiglieri loro rappresentanti ed a chiunque voglia affacciarvisi - ha specificato -. Spero davvero di meritarmi l'onore e l'onere che il Sindaco ed i Consiglieri mi stanno dando. Onore - ha concluso - guadagnato sul campo, forse, dopo cinque anni da Consigliere comunale voglioso di ascoltare, imparare e dialogare con altre forze».
A presiedere la seduta di proclamazione ci sarà Gianni Camporeale del Partito Democratico, Consigliere più "anziano" per presenza nella massima assise cittadina. E non ci sembra casuale, visto che in lui tanti rivedono un uomo coerente con le sue idee, prima Consigliere di maggioranza, poi inossidabile rappresentante di un'opposizione ferrea, baluardo di democrazia in quel consesso in cui tutti debbono sentirsi rappresentati.
Parola di Alfonso Arbore, Consigliere eletto nella lista Terre di Giovinazzo, che quest'oggi, durante il primo Consiglio comunale del nuovo quinquennio, sarà proclamato Presidente dell'assise.
Arbore, da sempre collocabile nell'area di centro-sinistra, succederà a Vito Favuzzi ed ha una visione chiara su cosa voglia dire ricoprire quel ruolo: «Spero di essere il garante di un Consiglio in cui prevalgano dialogo e garbo istituzionale. E magari, a differenza di quanto accaduto in campagna elettorale - ha proseguito - si possano trovare punti di convergenza tra le forze politiche su temi di interesse generale».
«Le sensazioni - ha spiegato raggiunto da noi telefonicamente - sono positive e spero che quello che ci apprestiamo a vivere sia un quinquennio in cui ci sia quello sviluppo economico tanto auspicato e necessario per la nostra cittadina, soprattutto da un punto di vista turistico e culturale».
Alfonso Arbore ha infine lanciato un messaggio all'intera cittadinanza giovinazzese: «Sarò il Presidente di tutti i giovinazzesi ed accoglierò le loro istanze, sempre pronto a mantenere le porte del mio ufficio ben aperte ai Consiglieri loro rappresentanti ed a chiunque voglia affacciarvisi - ha specificato -. Spero davvero di meritarmi l'onore e l'onere che il Sindaco ed i Consiglieri mi stanno dando. Onore - ha concluso - guadagnato sul campo, forse, dopo cinque anni da Consigliere comunale voglioso di ascoltare, imparare e dialogare con altre forze».
A presiedere la seduta di proclamazione ci sarà Gianni Camporeale del Partito Democratico, Consigliere più "anziano" per presenza nella massima assise cittadina. E non ci sembra casuale, visto che in lui tanti rivedono un uomo coerente con le sue idee, prima Consigliere di maggioranza, poi inossidabile rappresentante di un'opposizione ferrea, baluardo di democrazia in quel consesso in cui tutti debbono sentirsi rappresentati.