Al via i tirocini per accedere al Reddito di Inclusione

Sollecito: «Strategica sinergia tra privato e pubblico»

martedì 3 dicembre 2019
Il Comune di Giovinazzo ha attivato, a partire dalla metà del mese di novembre, i tirocini di inclusione sociale per i soggetti titolari di Reddito di Inclusione. Si tratta di una misura finanziata con il PON Inclusione per l'intero territorio dell'Ambito Molfetta – Giovinazzo che agevola l'inclusione sociale, l'autonomia e la riabilitazione delle persone prese in carico dai Servizi Sociali.

I tirocini costituiscono una delle politiche attive del lavoro e sono riconosciuti quali interventi a contrasto della povertà dal D.Lgs. n. 147/2017 recante "Disposizioni per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà" - REI, finanziati dunque da fondi europei, nazionali e comunali.

Il tirocinio, che non costituisce rapporto di lavoro, si realizza sulla base di un progetto, che definisce gli obiettivi da conseguire nonché le modalità di attuazione, concordato fra il soggetto promotore, il soggetto ospitante ed il tirocinante. Attraverso l'Ufficio di ambito ed il Servizio Sociale Professionale, è garantita l'attivazione, la gestione amministrativa e sociale di ogni singolo tirocinio a favore dei residenti nei Comuni dell'Ambito.

«Ringrazio le imprese Anthropos, Francesco Caprioli, Charisma, Impregico, Mattarella e Nadir che hanno risposto positivamente al bando che il nostro ambito ha emanato la scorsa estate - dichiara l'assessore alle Politiche Sociali, Michele Sollecito -. In base alle loro manifestazioni di interesse è stato possibile effettuare l'incrocio tra domanda e offerta, ossia tra i beneficiari REI e i datori di lavoro. Crediamo molto in questa misura che è stata finanziata in virtù della nostra partecipazione all'avviso ministeriale del PON Inclusione. I tirocini termineranno a maggio, ma è allo studio l'ipotesi di una proroga. Aggiungo che in questi giorni sono allo studio del mio Assessorato le opzioni relative ai progetti di utilità collettiva legati al Reddito di Cittadinanza. Continuiamo così a rendere concreta l'inclusione lavorativa».