Adolfo Sebastiani, cuore e voce da "molleggiato"
Ieri sera la prima serata di Festival in... Porto 2016
sabato 13 agosto 2016
11.23
Un mito vivente della musica italiana è rivissuto per una sera, non lasciando indifferente nessuno, né i tantissimi che hanno acquistato un posto a sedere né chi si è trovato a passare per caso da Piazza Vittorio Emanuele II, che dopo le 21.00 era gremitissima come testimoniano le nostre foto in gallery. Questo è stato l'effetto di "Lui e gli amici del Re", tribute band di Adriano Celentano che ieri sera è salita sul palco allestito per la prima serata di "Festival in… Porto", la tre giorni di omaggio alla musica frutto della grande passione e dell'instancabile lavoro dell'Associazione "Amici della musica".
Uno spettacolo a trecentosessanta gradi quello del gruppo originario di Ascoli Piceno, animato dalla bravura indiscussa dei musicisti e delle coriste, ma soprattutto guidato da un vero e proprio mattatore, Adolfo Sebastiani, degno interprete dell'artista che omaggia con le sue esibizioni. Il repertorio e le movenze di Celentano hanno trascinato tutti i presenti, che a stento sono riusciti a trattenersi dall'intonare le canzoni del "molleggiato" ed a muoversi a ritmo del rock e delle melodie che lo hanno portato sulla cresta dell'onda dagli anni '60 in poi.
Due ore di concerto, dove il ritmo l'ha fatta da padrona, senza dimenticare il romanticismo di alcune canzoni ormai diventate parte integrante del patrimonio musicale popolare. Da "Svalutation" , un manifesto contro l'affermazione di una economia che prevalica gli aspetti umani, eseguita in apertura, passando da "Soli", "Il tuo bacio è come un rock" e "Si è spento il sole", lo show si è letteralmente acceso in un crescendo di momenti coinvolgenti con "Prisencolinensinainciusol" e con il ricordo dei duetti con Giorgia, Mina e Claudia Mori nelle canzoni "Una carezza in un pugno", "Acqua e sale", "Brivido felino" e "La coppia più bella del mondo".
Impossibile rimanere in silenzio ascoltando "Ventiquattromila baci", "Il ragazzo della via Gluck", "Pregherò", "Azzurro", fino a "Susanna" prima dei saluti finali. Struggente, poi, "L'arcobaleno", scritta con Mogol, e "L'emozione non ha voce", entrambe interpretate con un'intensità commovente.
A completare uno show già tanto ricco, gag e momenti esilaranti, che hanno fatto il verso ad alcune delle scene comiche dei programmi di varietà condotti da Celentano, con cui l'artista fu consacrato definitivamente uno dei più grande showman italiani.
Puro divertimento, risa genuine e l'appeal della musica di un trascinatore di folle quale Adriano Celentano sono state la miccia che ha infiammato Piazza Vittorio Emanuele II, a dispetto del fresco portato dal vento di tramontana che ha voluto fare capolino in questi giorni sul nord barese.
Il merito è di tutto il gruppo di "Lui e gli amici del Re", sulle scene ormai da quattordici anni, e degli "Amici della Musica", che dimostrano ogni anno di saper interpretare i gusti del pubblico scegliendo spettacoli in grado di toccare le corde del cuore di tutte le generazioni, nessuna esclusa, e suscitarne i ricordi più belli di una vita.
Le emozioni continueranno stasera con il concerto di "The Great Italian Tenors", che vi abbiamo già presentato in un articolo del nostro Direttore, altro momento imperdibile di una kermesse musicale il cui successo è riconfermato edizione dopo edizione, ormai da tredici anni.
Uno spettacolo a trecentosessanta gradi quello del gruppo originario di Ascoli Piceno, animato dalla bravura indiscussa dei musicisti e delle coriste, ma soprattutto guidato da un vero e proprio mattatore, Adolfo Sebastiani, degno interprete dell'artista che omaggia con le sue esibizioni. Il repertorio e le movenze di Celentano hanno trascinato tutti i presenti, che a stento sono riusciti a trattenersi dall'intonare le canzoni del "molleggiato" ed a muoversi a ritmo del rock e delle melodie che lo hanno portato sulla cresta dell'onda dagli anni '60 in poi.
Due ore di concerto, dove il ritmo l'ha fatta da padrona, senza dimenticare il romanticismo di alcune canzoni ormai diventate parte integrante del patrimonio musicale popolare. Da "Svalutation" , un manifesto contro l'affermazione di una economia che prevalica gli aspetti umani, eseguita in apertura, passando da "Soli", "Il tuo bacio è come un rock" e "Si è spento il sole", lo show si è letteralmente acceso in un crescendo di momenti coinvolgenti con "Prisencolinensinainciusol" e con il ricordo dei duetti con Giorgia, Mina e Claudia Mori nelle canzoni "Una carezza in un pugno", "Acqua e sale", "Brivido felino" e "La coppia più bella del mondo".
Impossibile rimanere in silenzio ascoltando "Ventiquattromila baci", "Il ragazzo della via Gluck", "Pregherò", "Azzurro", fino a "Susanna" prima dei saluti finali. Struggente, poi, "L'arcobaleno", scritta con Mogol, e "L'emozione non ha voce", entrambe interpretate con un'intensità commovente.
A completare uno show già tanto ricco, gag e momenti esilaranti, che hanno fatto il verso ad alcune delle scene comiche dei programmi di varietà condotti da Celentano, con cui l'artista fu consacrato definitivamente uno dei più grande showman italiani.
Puro divertimento, risa genuine e l'appeal della musica di un trascinatore di folle quale Adriano Celentano sono state la miccia che ha infiammato Piazza Vittorio Emanuele II, a dispetto del fresco portato dal vento di tramontana che ha voluto fare capolino in questi giorni sul nord barese.
Il merito è di tutto il gruppo di "Lui e gli amici del Re", sulle scene ormai da quattordici anni, e degli "Amici della Musica", che dimostrano ogni anno di saper interpretare i gusti del pubblico scegliendo spettacoli in grado di toccare le corde del cuore di tutte le generazioni, nessuna esclusa, e suscitarne i ricordi più belli di una vita.
Le emozioni continueranno stasera con il concerto di "The Great Italian Tenors", che vi abbiamo già presentato in un articolo del nostro Direttore, altro momento imperdibile di una kermesse musicale il cui successo è riconfermato edizione dopo edizione, ormai da tredici anni.