Addio Cesare Mondini, mister d'altri tempi. «Sarino» se n'è andato a 74 anni
La sua ultima panchina risale al 2009, quando riportò in Seconda la Polisportiva. I funerali domani pomeriggio a Sant'Agostino
domenica 9 ottobre 2022
13.03
Addio mister Cesare Mondini, allenatore d'altri tempi quando il calcio era soltanto una questione di cuore e di passione. Era una vera star tra i dilettanti, «Sarino», morto all'età di 74 anni, dopo una vita passata sui campi di calcio. Se n'è andato, per un strano scherzo del destino, proprio di domenica, la giornata del pallone.
Calciatore e poi allenatore, Mondini è sempre stato figlio di un calcio e di un Dio minore. I campi polverosi di periferia sono stati il suo universo, l'universo più vero e genuino, perché fondato sui veri valori quali l'amicizia, la lealtà, l'affetto, la solidarietà. E non sullo stramaledetto Dio denaro. Fiaccato, ferito, agonizzante per le bastonate che la Federazione gli ha inflitto, «Sarino» è rimasto sempre in piedi, malato di un virus chiamato panchina con impossibilità dichiarata di guarigione.
Lo sport giovinazzese lo ricorda per l'ultima volta sulla panchina della Polisportiva, nel 2009. «Sor Sarino da capogiro» vinse quasi tutte le partite (ne perse solo due) e trascinò i biancoverdi in Seconda Categoria con due giornate d'anticipo. Figlio di questa terra, nato senza camicia, non ha mai nascosto i suoi ricordi legati ad un calcio che adesso non c'è più e con il suo carattere schietto, senza peli sulla lingua, ha regalato perle di saggezza e lezioni di saper vivere con leggerezza.
Mondini ha «mangiato polvere», ma non ha fatto in tempo a vedere il nuovo manto verde del De Pergola. Un uomo di cui il calcio sentiva la mancanza da qualche anno quando non lo si vedeva più agitarsi su una panchina di domenica, il giorno in cui ha deciso di salutarci. I funerali domani, alle ore 16.00, a Sant'Agostino.
Calciatore e poi allenatore, Mondini è sempre stato figlio di un calcio e di un Dio minore. I campi polverosi di periferia sono stati il suo universo, l'universo più vero e genuino, perché fondato sui veri valori quali l'amicizia, la lealtà, l'affetto, la solidarietà. E non sullo stramaledetto Dio denaro. Fiaccato, ferito, agonizzante per le bastonate che la Federazione gli ha inflitto, «Sarino» è rimasto sempre in piedi, malato di un virus chiamato panchina con impossibilità dichiarata di guarigione.
Lo sport giovinazzese lo ricorda per l'ultima volta sulla panchina della Polisportiva, nel 2009. «Sor Sarino da capogiro» vinse quasi tutte le partite (ne perse solo due) e trascinò i biancoverdi in Seconda Categoria con due giornate d'anticipo. Figlio di questa terra, nato senza camicia, non ha mai nascosto i suoi ricordi legati ad un calcio che adesso non c'è più e con il suo carattere schietto, senza peli sulla lingua, ha regalato perle di saggezza e lezioni di saper vivere con leggerezza.
Mondini ha «mangiato polvere», ma non ha fatto in tempo a vedere il nuovo manto verde del De Pergola. Un uomo di cui il calcio sentiva la mancanza da qualche anno quando non lo si vedeva più agitarsi su una panchina di domenica, il giorno in cui ha deciso di salutarci. I funerali domani, alle ore 16.00, a Sant'Agostino.