Accusato di furto aggravato, ma il giudice lo assolve: «Il fatto non sussiste»

Scagionato un 44enne del posto. La difesa ha fatto emergere l'insussistenza dell'accusa

venerdì 26 aprile 2019
Un 44enne è finito a processo con l'accusa di furto aggravato. Quel reato, però, non solo non l'ha mai commesso ma, come emerso durante il processo celebrato presso il Tribunale di Trani, non è mai avvenuto.

L'uomo, di Giovinazzo, assistito dall'avvocato Mario Mongelli, è stato assolto, con formula piena, dall'accusa di furto aggravato perché «il fatto non sussiste». Il processo suo a carico è stato celebrato dinanzi al Tribunale di Trani. Dopo una puntuale istruttoria dibattimentale, che con l'escussione dei testi a discarico ha smentito il denunciante, il penalista giovinazzese ha fatto emergere l'insussistenza dell'accusa di furto aggravato.

Il giudice Marina Chiddo, dopo aver sentito le due parti, ha tratto le sue conclusioni, pronunciando la sentenza che aderisce, in gran parte, alla tesi della difesa (il giudice non ha rinvenuto prove che incolpassero del reato di furto aggravato il giovinazzese, ndr) e ha chiuso il processo assolvendo il 44enne con formula piena, proprio perché «il fatto non sussiste». Per le motivazioni, invece, bisognerà aspettare.

Una sentenza accolta positivamente dalla difesa, ma nessuno potrà mai risarcire l'uomo, accusato di furto aggravato, e per essere stato ingiustamente additato come ladro.