Accoglienza migranti, se ne parla a Palazzo Vescovile

Oggi alle ore 18.00 conferenza sul progetto SPRAR

mercoledì 10 dicembre 2014 13.39
A cura di Gianluca Battista
Si terrà questa sera, alle ore 18.00, presso la sala conferenze di Palazzo Vescovile, nel borgo antico giovinazzese, il convegno dedicato al progetto SPRAR (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) del Comune di Giovinazzo e dell'Arci di Bari dal titolo "I Care. L'accoglienza mi sta a cuore".

Interverranno all'incontro Tommaso Depalma, sindaco del Comune di Giovinazzo,
 Maria Filomena Dabbicco, dirigente dell'Area IV Prefettura di Bari, Luca Basso, Presidente dell'Arci di Bari e Livia Cantore, coordinatrice del progetto SPRAR. Modererà l'incontro Michele Sollecito, assessore alla Solidarietà Sociale giovinazzese, che ha così commentato alla vigilia del convegno: «Si tratta di un'occasione importante per conoscere un progetto che è nato anni fa dalla collaborazione tra l'ANCI e il Ministero dell'Interno e che da poco più di un anno è attivo a Giovinazzo, grazie alla partecipazione del nostro Comune e del circolo territoriale dell'Arci di Bari all'apposito bando e alla vittoria dello stesso avvenuta a gennaio scorso. Il nostro progetto - ha spiegato il numero due a Palazzo di Città - seppur attivo da poco sta compiendo passi in avanti sul tema dell'accoglienza integrata e sarebbe bello condividere questa esperienza con la cittadinanza al fine anche di evitare luoghi comuni e stereotipi ormai cavalcati con dosi eccessive di qualunquismo».

Poi l'accenno agli obblighi di legge ed all'azione convinta dei Comuni: «Ricordo che i richiedenti asilo - ha evidenziato l'assessore - sono tutelati dal comma 3 dell'articolo 10 della Costituzione e la collaborazione dei Comuni per un'accoglienza più dignitosa in tutta Italia è il segno tangibile di quanto gli Enti locali siano davvero capaci di creare sinergie positive col territorio su temi di portata nazionale».

«Il progetto SPRAR - ha poi concluso Sollecito - insieme al progetto "Includo", a cura dell'associazione Eugema, rappresentano per noi la punta più avanzata delle politiche di inclusione sociale dal punto di vista dell'accoglienza degli immigrati». In via Cappuccini vi sarà capitato di scorgere le giovani facce di ragazzi scappati da conflitti e persecuzioni, oggi ospiti delle suore. Cerchiamo di non incrociare solo i loro sguardi, ma di comprenderne storie, ognuna diversa, ognuna importante, perché dietro c'è un essere umano col suo carico di dolore. Non hanno bisogno di buonismo, magari di qualcuno alla ricerca di facili consensi politici, ma di solidarietà ed integrazione vera.

Questo convegno, aperto a tutti, è un'occasione per comprendere meglio cosa ci sia dietro il progetto che li ha portati in Puglia.