Accertamenti IMU 2012, scendono in campo PVA e PD
Sarebbero 1.500 secondo fonti ufficiose. Le opposizioni chiedono chiarezza
giovedì 4 gennaio 2018
Il numero è ancora imprecisato, ma da PrimaVera Alternativa sostengono si tratti di cifre tra 1.500 e 1.600. Ci riferiamo agli avvisi degli accertamenti sui pagamenti IMU relativi all'anno 2012, piovuti su molti giovinazzesi a fine dicembre, con tanto di contestazioni.
Alcuni di essi sono stati annullati presso gli uffici ABACO di via Agostino Gioia, presi d'assalto negli ultimi giorni del 2017, altri non fanno dormire tante famiglie. L'Ente concessionario del servizio (ABACO appunto) ha agito autonomamente su scala nazionale, ma viene contestato all'Amministrazione comunale di Giovinazzo di non aver bloccato quegli accertamenti e le relative riscossioni.
E così, proprio da PrimaVera Alternativa, il Consigliere Daniele de Gennaro ha fatto sapere, in un video apparso su Facebook, di aver contattato studi commercialistici, che hanno ribadito come tanti di quelli accertamenti siano stati annullati poiché «le pretese erano completamente sballate, niente era dovuto con riferimento a quegli avvisi». Lo stesso Consigliere ha spiegato anche come si tratti, con tutta probabilità, di quei casi in cui ABACO invia centinaia di cartelle «costringendo i cittadini, che sono la parte più debole, a dimostrare la correttezza di quanto versato, mentre la società concessionaria, che dispone di tutti gli strumenti, omette ogni attività di incrocio dei dati».
PVA, quindi, attraverso la Consigliera Sabrina Mastroviti, invita i cittadini a rivolgersi ad esperti (CAF e commercialisti) e chiede all'Amministrazione comunale di «congelare i termini previsti per la riscossione e quello di attivarsi attraverso uno sportello, o una task force» per essere d'ausilio alla gente di Giovinazzo.
Più caustico il commento della sezione del Partito Democratico che, sempre dalla sua pagina Facebook, rimarca alcune incongruenze degli amministratori sul tema ed ironizza: «Tom - scrivono - avrebbe potuto chiedere gli accertamenti prima dell'approvazione del bilancio, subito dopo che noi del Partito Democratico gli avevamo fatto notare che, a fronte di un accertamento di un ammanco di 72.500 euro, ne erano stati riscossi solo 44.000, che le previsioni del 2017 gli accertamenti previsti ammontavano a 372.000 mila euro, in netto aumento rispetto agli anni precedenti, visto che mai si era preoccupato di recuperare le somme mancanti al bilancio comunale. Quegli avvisi erano pronti - sottolineano dal PD -, ma Tom ha preferito tenerli nel cassetto perché c'era una campagna elettorale da affrontare e le verifiche avrebbero potuto dirgli male per la sua rielezione. Ha voluto posticipare tutto alla fine dell'anno, a risultato elettorale acquisito. Ha pensato insomma a un regalo di Natale».
IL PD ricorda anche che c'era una delibera del 2012 con cui si ricomprendevano tutta una serie di detrazioni: «Perché in tutto questo vorticoso andare e venire di zelanti, Tom e i suoi esattori (e Sollecito, e Stallone, e Depalo, e Iannone e compagnia cantante) hanno dimenticato di controllare che cosa avevano deliberato essi stessi nel 2012. Nella delibera IMU di quell'anno - spiegano dalla segreteria guidata da Mimmo Brancato - era prevista una detrazione di 200 euro per la prima casa e una franchigia fino a 400 euro se avevi figli a carico. Tom non ricorda di aver firmato 5 anni fa quella delibera, però oggi chiede ai suoi concittadini di ricordare la propria posizione contributiva per il 2012. Ma Tom la ricorda la sua posizione contributiva? L'avviso di accertamento è stato recapitato anche a casa sua?».
La chiosa è un attacco a Depalma, che avrebbe reso infelici le festività di molti giovinazzesi per aver fatto passare loro festività "avvelenate": «Per scovare gli evasori, per accertare eventuali errori, sarebbe bastato incrociare i dati già in possesso degli uffici finanziari - ricordano i Democratici -. Ma per farlo non serve il pressapochismo con cui Tom e la sua maggioranza amministrano e di cui hanno dato ampie dimostrazioni. Sarebbe bastato mettere in rete i computer e con un click avrebbe risolto tutto. Ma già, per poter arrivare a questa soluzione dobbiamo aspettare il wifi cittadino, quello che metterà in comunicazione tutto e tutti e che presto avremo a disposizione, magari incassando un altro premio in un'altra improbabile fiera delle vanità. Nel frattempo però, pena la prescrizione, Tom per far quadrare i conti, non può far altro che creare scompiglio».
Due approcci diversi al problema, che tuttavia sottolineano una situazione definita "emergenziale" da più parti. Nei prossimi giorni, probabilmente, anche dai tecnici di Palazzo di Città arriveranno delucidazioni in merito.
Alcuni di essi sono stati annullati presso gli uffici ABACO di via Agostino Gioia, presi d'assalto negli ultimi giorni del 2017, altri non fanno dormire tante famiglie. L'Ente concessionario del servizio (ABACO appunto) ha agito autonomamente su scala nazionale, ma viene contestato all'Amministrazione comunale di Giovinazzo di non aver bloccato quegli accertamenti e le relative riscossioni.
E così, proprio da PrimaVera Alternativa, il Consigliere Daniele de Gennaro ha fatto sapere, in un video apparso su Facebook, di aver contattato studi commercialistici, che hanno ribadito come tanti di quelli accertamenti siano stati annullati poiché «le pretese erano completamente sballate, niente era dovuto con riferimento a quegli avvisi». Lo stesso Consigliere ha spiegato anche come si tratti, con tutta probabilità, di quei casi in cui ABACO invia centinaia di cartelle «costringendo i cittadini, che sono la parte più debole, a dimostrare la correttezza di quanto versato, mentre la società concessionaria, che dispone di tutti gli strumenti, omette ogni attività di incrocio dei dati».
PVA, quindi, attraverso la Consigliera Sabrina Mastroviti, invita i cittadini a rivolgersi ad esperti (CAF e commercialisti) e chiede all'Amministrazione comunale di «congelare i termini previsti per la riscossione e quello di attivarsi attraverso uno sportello, o una task force» per essere d'ausilio alla gente di Giovinazzo.
Più caustico il commento della sezione del Partito Democratico che, sempre dalla sua pagina Facebook, rimarca alcune incongruenze degli amministratori sul tema ed ironizza: «Tom - scrivono - avrebbe potuto chiedere gli accertamenti prima dell'approvazione del bilancio, subito dopo che noi del Partito Democratico gli avevamo fatto notare che, a fronte di un accertamento di un ammanco di 72.500 euro, ne erano stati riscossi solo 44.000, che le previsioni del 2017 gli accertamenti previsti ammontavano a 372.000 mila euro, in netto aumento rispetto agli anni precedenti, visto che mai si era preoccupato di recuperare le somme mancanti al bilancio comunale. Quegli avvisi erano pronti - sottolineano dal PD -, ma Tom ha preferito tenerli nel cassetto perché c'era una campagna elettorale da affrontare e le verifiche avrebbero potuto dirgli male per la sua rielezione. Ha voluto posticipare tutto alla fine dell'anno, a risultato elettorale acquisito. Ha pensato insomma a un regalo di Natale».
IL PD ricorda anche che c'era una delibera del 2012 con cui si ricomprendevano tutta una serie di detrazioni: «Perché in tutto questo vorticoso andare e venire di zelanti, Tom e i suoi esattori (e Sollecito, e Stallone, e Depalo, e Iannone e compagnia cantante) hanno dimenticato di controllare che cosa avevano deliberato essi stessi nel 2012. Nella delibera IMU di quell'anno - spiegano dalla segreteria guidata da Mimmo Brancato - era prevista una detrazione di 200 euro per la prima casa e una franchigia fino a 400 euro se avevi figli a carico. Tom non ricorda di aver firmato 5 anni fa quella delibera, però oggi chiede ai suoi concittadini di ricordare la propria posizione contributiva per il 2012. Ma Tom la ricorda la sua posizione contributiva? L'avviso di accertamento è stato recapitato anche a casa sua?».
La chiosa è un attacco a Depalma, che avrebbe reso infelici le festività di molti giovinazzesi per aver fatto passare loro festività "avvelenate": «Per scovare gli evasori, per accertare eventuali errori, sarebbe bastato incrociare i dati già in possesso degli uffici finanziari - ricordano i Democratici -. Ma per farlo non serve il pressapochismo con cui Tom e la sua maggioranza amministrano e di cui hanno dato ampie dimostrazioni. Sarebbe bastato mettere in rete i computer e con un click avrebbe risolto tutto. Ma già, per poter arrivare a questa soluzione dobbiamo aspettare il wifi cittadino, quello che metterà in comunicazione tutto e tutti e che presto avremo a disposizione, magari incassando un altro premio in un'altra improbabile fiera delle vanità. Nel frattempo però, pena la prescrizione, Tom per far quadrare i conti, non può far altro che creare scompiglio».
Due approcci diversi al problema, che tuttavia sottolineano una situazione definita "emergenziale" da più parti. Nei prossimi giorni, probabilmente, anche dai tecnici di Palazzo di Città arriveranno delucidazioni in merito.