A tu per tu con Nicola De Matteo

Il Delegato metropolitano all'IVE ci parla di alleanze, elezioni e progetti futuri

lunedì 15 febbraio 2016 13.27
A cura di Gianluca Battista
È considerato, forse a buon diritto, l'anima dialogante del V Municipio barese, quello che comprende Santo Spirito, Palese, Macchie, San Pio e Catino. Così, anche da Delegato metropolitano all'Istituto Vittorio Emanuele II, ha cercato di imbastire buoni rapporti con tutti, amministratori ed oppositori.

Nicola De Matteo, uomo innamorato della cultura a trecentosessanta gradi, ha avvicinato molte realtà giovinazzesi a sé, dall'associazionismo non autoereferenziale a varie aree politiche. Lui sta riportando l'IVE a nuova vita e lo sta facendo con pazienza, passo dopo passo e con pochi soldi. Ex schittulliano, è poi passato con il gruppo Sud al Centro, che si riconosce in Anita Maurodinoia (in foto con lui e spessissimo a Giovinazzo in occasione di iniziative culturali), la donna più suffragata alle ultime consultazioni elettorali baresi.

Nicola De Matteo, già Consigliere di Amministrazione dell'AMTAB di Bari, ex Consigliere Provinciale e Capogruppo del Movimento Schittulli, oggi è passato nel centro-sinistra dopo essere stato candidato Presidente per il centro-destra nel V Municipio, ma a Giovinazzo non ha mai mancato di mostrare interesse per il fermento che ha portato una parte dell'Amministrazione comunale. Ed allora lo abbiamo sentito, perché ci è sembrato il momento che precisasse la sua attuale posizione sulle elezioni amministrative giovinazzesi in programma nel 2017. Ecco cosa ne è venuto fuori.

Allora, Delegato, pare davvero che Nicola De Matteo sia pronto per tuffarsi nella bagarre politica giovinazzese. Sono solo voci? Quanto c'è di vero?

«Posso assicurare tutti i cittadini di Giovinazzo che non ho velleità politiche personali. Questo significa che non mi candiderò a Sindaco e nemmeno a Consigliere Comunale nella prossima tornata elettorale. Ho solo a cuore l'incarico di Delegato dell'IVE che mi è stato conferito dal Sindaco Metropolitano, Antonio Decaro, e spenderò il mio tempo e le mie energie per onorare al meglio la fiducia accordatami».

Va bene, questo ci pare giusto. Ma qui a Giovinazzo si dice che lei abbia già un accordo col Sindaco Depalma...

Nella qualità di Delegato dell'IVE avverto la necessità di dialogare con tutti: associazioni, partiti, giovani e gente comune, ma anche scuole e parrocchie. Perché non dovrei "dialogare" con le Istituzioni regolarmente elette dal popolo? Oggi Tommaso Depalma è il Sindaco di Giovinazzo. È inimmaginabile non dialogare con il primo cittadino e con i componenti della sua Giunta. Nei miei quarant'anni di vita politica ho sempre avuto a mente l'insegnamento del mio povero papà, che mi ripeteva di portare rispetto per le Istituzioni. C'è chi vuol conservare la purezza dei ruoli e c'è chi ha deciso per un cammino differente. Perché è così difficile comprendere anche le cose più semplici?

Ok, tocca a noi provare a farla sbilanciare. Cosa pensa dell'Amministrazione Depalma?

«Non giudico. Semplicemente osservo. I tanti e gravissimi problemi che riscontro nella gestione dell'Istituto Vittorio Emanuele II mi portano ad un confronto quotidiano con il Comune (Archivio Comunale, Archivio dell'IVE, campi sportivi, autorizzazioni, Soprintendenza, ufficio tecnico, ecc.). Devo ammettere che la squadra di Assessori è molto motivata, preparata e competente in ognuna delle deleghe sindacali. Inoltre amano la città e si impegnano con onestà e professionalità alla risoluzione dei problemi. Ripeto è solo mera osservazione. Del resto penso che debbano essere i cittadini di Giovinazzo a giudicare l'operato di una pubblica Amministrazione al termine del mandato. Ed io sto con chi la pensa in questo modo. Lasciamoli lavorare con serenità e guardiamo avanti onestamente».

Cosa prevede per il prossimo turno elettorale del 2017 a Giovinazzo?

«Il mio punto di osservazione è quello barese. È lì che faccio politica attiva come Consigliere del V Municipio e capogruppo del movimento Sud al Centro. Dai miei contatti quotidiani noto una crescente avversione della gente per la politica. La gente è stanca di querele, di insulti, di ingiurie e della dietrologia che è proprio dei politici datati. Oggi si bada al tozzo di pane che manca, ai progetti luminosi e alle proposte di vivibilità sostenibile. Tornando a Giovinazzo penso che nel 2017 si andrà ancora al ballottaggio e, sono quasi sicuro, che al secondo turno andrà il Movimento Cinque Stelle di Grillo che raccoglie il voto di protesta e le simpatie dei giovani e non solo».

Questa ultima osservazione non ce l'aspettavamo... Ma vorremmo insistere sulle prossime elezioni: lei presenterà una lista qui a Giovinazzo?

«Non lo decido io. Faccio parte del movimento Sud al Centro che fa capo alla Consigliera Metropolitana, Anita Maurodinoia. Lei è anche Consigliera Comunale a Bari dove è stata la più suffragata dagli elettori nel 2014. Siamo lealmente in maggioranza nella Città capoluogo di regione, nei cinque Municipi di Bari e nella Città Metropolitana. Se Anita Maurodinoia dovesse chiedermi di fare una lista di Sud al Centro a Giovinazzo, la costituirò».

Per concludere vien da sé che, dopo la sua ultima risposta, è scontato quasi chiederle con chi si schiererebbe nello scacchiere politico attuale?

I progetti più appassionati sono quelli che sposano intelligenza e senso di responsabilità con un pizzico di lucida follia. Da ex democristiano convinto sono abituato a vincere le campagne elettorali e non solo a fare un mero atto di presenza. Vi chiedo cortesemente di attendere. Deciderà Anita Maurodinoia».

Ed allora che decida la Maurodinoia, ma che faccia presto. In tanti attendono una mossa e stanno dialogando con Nicola De Matteo, anche se lui resta abbottonato. A Giovinazzo lui è già sulla bocca di molti. La lucida follia di cui ci ha parlato è anche quella di sdoganare una cultura locale autoreferenziale, grazie ad iniziative ad ampio respiro che hanno avuto grande successo.

Ecco, di una cosa siamo certi: De Matteo non si candiderà mai in prima persona, ma siamo altrettanto certi che piacerà molto a chi pensa che la cultura sia pane, mentre faranno fatica a comprenderne le logiche quelli agganciati ad una mentalità provinciale. Chi vivrà, vedrà...