A Giovinazzo ci sarà una Scuola di impegno civile e politico
A promuoverla il Comitato per la Salute Pubblica
venerdì 8 luglio 2016
09.00
Una Scuola di impegno civile e politico. È quanto sta organizzando il Comitato per la Salute Pubblica in collaborazione con la "Fondazione Gramsci di Puglia" e con il patrocinio della "Città Metropolitana di Bari". La location sarà la Sala "Bartolomeo Volpicella" all'interno dell'Istituto Vittorio Emanuele II.
Lo scopo di questa scuola, i cui corsi di formazione potrebbero partire tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, è formare una nuova coscienza collettiva tra i giovani (in foto ragazze e ragazzi nel primissimo dopoguerra, ndr), spessissimo distaccati dalle vicende nazionali, regionali e locali.
Il Comitato per la Salute Pubblica, in una nota, precisa i contorni di questa idea: «Da troppo tempo la vita politica e civile – con gravità particolare nel Mezzogiorno e nel nostro Comune – soffre di un disfacimento continuo. È scomparso o in crisi conclamata il sistema politico tradizionale - precisano -. Non solo della Prima Repubblica, ma anche di quella Seconda mai nata davvero. L'astensione è a livelli tali da delegittimare spesso in radice la reale rappresentanza degli eletti. Il turbinio di liste civiche o movimenti che ovunque caratterizza gli appuntamenti elettorali – sia pure animato spesso da un diffuso protagonismo civico e dalle forme e flussi nuovi della comunicazione – difficilmente va oltre la singola stagione. Soprattutto non alimenta energie e progetti all'altezza delle sfide imposte da un mondo e da un'Europa divenuti da tempo casa comune. A inaridirlo nell'invocazione e nell'urlo - spesso disperati - del nuovo stanno drammaticamente la liquida solitudine creata dalle nuove forme di comunicazione, la mancanza di dialogo tra le generazioni, l'assenza di memoria. Ne fanno dolorosa esperienza - è l'amaro commento - soprattutto i giovani che, in fuga da un Mezzogiorno senza futuro, sono costretti a tentare altrove l'approdo a una formazione e un lavoro più solidi e duraturi».
Gli stessi organizzatori, consci della portata di questo progetto, vorrebbero vedere una partecipazione massiccia alla loro iniziativa e scrivono: «È tempo di reagire a questa deriva, negandosi intanto a una vita politica e civile ridotta a urlo e invettiva (quando non a puro insulto). È ora di ricostruire un fondo comune di conoscenze, memoria, sapienza, scambio. Bisogna reagire al pressapochismo delle frasi fatte, dell'incompetenza, puntuali vittime di burocrazie e uffici onnipotenti. Una vita locale ricca e partecipata deve sapersi alimentare nel e del mondo, respirare con esso. Rinchiudersi nel "paese più bello del mondo" è un modo sicuro per morire di chiacchiere e inedia.
Perciò crediamo necessario permettere soprattutto ai giovani di muoversi meglio nella vita civile e politica cittadina, di padroneggiarla. Con una conoscenza più solida della storia e dei problemi di Giovinazzo, delle soluzioni che in passato sono state tentate per spingerla nel futuro, delle sfide mancate nel passato o di quelle che ora premono e rendono incerto l'avvenire. Lo faremo resuscitando la memoria dei protagonisti - evidenzia il Comitato -, ma anche con l'aiuto di esperti che ci forniranno le chiavi per comprendere meglio gli interrogativi del lavoro, dell'immigrazione e della nuova emigrazione, le culture politiche e sociali che hanno finora alimentato la nostra formazione o che provano a plasmare il nostro presente, gli intrecci inediti con cui la nuova demografia condiziona lo sviluppo economico e civile, le nuove sfide di religione e laicità. Il tutto con gli ausili più adatti a fornire anche un valido aiuto per le avventure formative e professionali future: ricerche, studi, tesi di laurea ecc.».
Le manifestazioni di interesse di persone dai 18 anni in su dovranno pervenire all'indirizzo mail scuoladipoliticagiovinazzo@gmail.com . In base alle iscrizioni, fanno sapere, si procederà a stilare un calendario degli incontri.
Lo scopo di questa scuola, i cui corsi di formazione potrebbero partire tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, è formare una nuova coscienza collettiva tra i giovani (in foto ragazze e ragazzi nel primissimo dopoguerra, ndr), spessissimo distaccati dalle vicende nazionali, regionali e locali.
Il Comitato per la Salute Pubblica, in una nota, precisa i contorni di questa idea: «Da troppo tempo la vita politica e civile – con gravità particolare nel Mezzogiorno e nel nostro Comune – soffre di un disfacimento continuo. È scomparso o in crisi conclamata il sistema politico tradizionale - precisano -. Non solo della Prima Repubblica, ma anche di quella Seconda mai nata davvero. L'astensione è a livelli tali da delegittimare spesso in radice la reale rappresentanza degli eletti. Il turbinio di liste civiche o movimenti che ovunque caratterizza gli appuntamenti elettorali – sia pure animato spesso da un diffuso protagonismo civico e dalle forme e flussi nuovi della comunicazione – difficilmente va oltre la singola stagione. Soprattutto non alimenta energie e progetti all'altezza delle sfide imposte da un mondo e da un'Europa divenuti da tempo casa comune. A inaridirlo nell'invocazione e nell'urlo - spesso disperati - del nuovo stanno drammaticamente la liquida solitudine creata dalle nuove forme di comunicazione, la mancanza di dialogo tra le generazioni, l'assenza di memoria. Ne fanno dolorosa esperienza - è l'amaro commento - soprattutto i giovani che, in fuga da un Mezzogiorno senza futuro, sono costretti a tentare altrove l'approdo a una formazione e un lavoro più solidi e duraturi».
Gli stessi organizzatori, consci della portata di questo progetto, vorrebbero vedere una partecipazione massiccia alla loro iniziativa e scrivono: «È tempo di reagire a questa deriva, negandosi intanto a una vita politica e civile ridotta a urlo e invettiva (quando non a puro insulto). È ora di ricostruire un fondo comune di conoscenze, memoria, sapienza, scambio. Bisogna reagire al pressapochismo delle frasi fatte, dell'incompetenza, puntuali vittime di burocrazie e uffici onnipotenti. Una vita locale ricca e partecipata deve sapersi alimentare nel e del mondo, respirare con esso. Rinchiudersi nel "paese più bello del mondo" è un modo sicuro per morire di chiacchiere e inedia.
Perciò crediamo necessario permettere soprattutto ai giovani di muoversi meglio nella vita civile e politica cittadina, di padroneggiarla. Con una conoscenza più solida della storia e dei problemi di Giovinazzo, delle soluzioni che in passato sono state tentate per spingerla nel futuro, delle sfide mancate nel passato o di quelle che ora premono e rendono incerto l'avvenire. Lo faremo resuscitando la memoria dei protagonisti - evidenzia il Comitato -, ma anche con l'aiuto di esperti che ci forniranno le chiavi per comprendere meglio gli interrogativi del lavoro, dell'immigrazione e della nuova emigrazione, le culture politiche e sociali che hanno finora alimentato la nostra formazione o che provano a plasmare il nostro presente, gli intrecci inediti con cui la nuova demografia condiziona lo sviluppo economico e civile, le nuove sfide di religione e laicità. Il tutto con gli ausili più adatti a fornire anche un valido aiuto per le avventure formative e professionali future: ricerche, studi, tesi di laurea ecc.».
Le manifestazioni di interesse di persone dai 18 anni in su dovranno pervenire all'indirizzo mail scuoladipoliticagiovinazzo@gmail.com . In base alle iscrizioni, fanno sapere, si procederà a stilare un calendario degli incontri.