50 anni a formare giovanissimi. Così Giovinazzo ha celebrato Gaetana de Gioia

Tra gli anni '70 ed '80 punto di riferimento per tantissimi. L'Assessore Arbore: «Maestra con la M maiuscola»

venerdì 1 settembre 2023
A cura di Gianluca Battista
«E poi lei, la Maestra con la M maiuscola».

L'ha definita così l'assessore Alfonso Arbore, invitato da altri suoi ex compagni di classe alla cena di saluto alla pedagoga, alla formatrice Gaetana de Gioia, una vita spesa per l'educazione e la formazione di tanti piccoli e piccole giovinazzesi nell'allora scuola elementare "San Giovanni Bosco".

Cinquanta lunghi anni passati tra aule e corridoi per dare le basi, come si diceva un tempo, a coloro i quali sono oggi uomini e donne, padri e madri, persone affermate e collanti di nuove famiglie che si sono formate nel tempo su quegli insegnamenti.

L'hanno celebrata i suoi alunni dal 1976 al 1981, quando il quinquennio era portato avanti da una sola insegnante. Per lei tanta gioia, la maestra de Gioia in Nappi, un cuore grande e la freschezza di inizio carriera ancora oggi.

«Incontrarsi dopo 42 anni è stato un momento a dir poco emozionante...Gli sguardi, i sorrisi e le lacrime si incrociavano in un momento della vita meraviglioso - ha raccontato anche sui canali social Alfonso Arbore - E poi lei la Maestra con la M maiuscola, la sua felicità e la sua lucidità nel raccontare gli aneddoti di 50 anni di Scuola con la S maiuscola.
La maestra Gaetana de Gioia in Nappi, monumento dell'insegnamento di una società che non c'è più Lei ci ha insegnato: il valore della scuola, della vita, dello stare insieme e l'educazione come valore principale di una società dove sorrisi e amore devono prevalere su rabbia e odio. Insomma un altro mondo!
Un grande grazie agli amici Clementina e Francesco
- ha continuato l'assessora alla Polizia Locale ed Attività Produttive - che hanno permesso tutto ciò e ai diversi amici che sono stati richiamati dal suono della campanella come quel settembre 1976. Una serata che resterà per sempre nei ricordi del cuore. W l'amicizia W la scuola e W la maestra Nappi che ci ha permesso di essere ciò che siamo».

A lei (ed ai tanti come lei, "artigiani dell'educazione", formatori delle società del domani) il grazie di una comunità intera per ciò che silenziosamente e quotidianamente hanno fatto.