20mila api tra gli ulivi in zona piscina
Il grosso favo portato via da un apicoltore professionista
giovedì 7 gennaio 2016
15.51
Secondo una stima in quel favo costruito tra i rami di un ulivo, nei dintorni della piscina comunale, ci sarebbero potute essere non meno di 20mila api. E sarebbero potute arrivare tranquillamente a 100mila con la bella stagione. Parola di apicoltore, chiamato da Altamura per spostare la Regina e il suo seguito.
Un intervento, il suo, che si è reso necessario perché quelle api, con il passar del tempo avrebbero potuto rappresentare un pericolo per gli abitanti della zona. «Abbiamo visto crescere nel tempo quel favo - hanno raccontato coloro i quali hanno voluto far intervenire l'apicoltore - quel piccolo nido è diventato così grande che ci è sembrato pericoloso doverla lasciare in quel luogo». Anche l'apicoltore è rimasto meravigliato della grandezza del favo.
Evidentemente, secondo la sua opinione, in quel luogo hanno trovato il giusto habitat per vivere e riprodursi, tanto che difficilmente si sarebbero allontanate. Con pochi gesti decisi, ha raccolto le api e il loro nido in un contenitore ben areato. «Sulle prime le api erano nervose - ha affermato - ma successivamente hanno capito, grazie all'istinto, che non sarebbe stato fatto loro alcun male. Per cui si sono lasciate "trattare" docilmente».
Adesso il favo e tutte le api hanno travato una nuova zona da colonizzare sulle Murge.
(Mino Ciocia)
Un intervento, il suo, che si è reso necessario perché quelle api, con il passar del tempo avrebbero potuto rappresentare un pericolo per gli abitanti della zona. «Abbiamo visto crescere nel tempo quel favo - hanno raccontato coloro i quali hanno voluto far intervenire l'apicoltore - quel piccolo nido è diventato così grande che ci è sembrato pericoloso doverla lasciare in quel luogo». Anche l'apicoltore è rimasto meravigliato della grandezza del favo.
Evidentemente, secondo la sua opinione, in quel luogo hanno trovato il giusto habitat per vivere e riprodursi, tanto che difficilmente si sarebbero allontanate. Con pochi gesti decisi, ha raccolto le api e il loro nido in un contenitore ben areato. «Sulle prime le api erano nervose - ha affermato - ma successivamente hanno capito, grazie all'istinto, che non sarebbe stato fatto loro alcun male. Per cui si sono lasciate "trattare" docilmente».
Adesso il favo e tutte le api hanno travato una nuova zona da colonizzare sulle Murge.
(Mino Ciocia)