2 novembre: omaggio ai caduti e Messa solenne per i defunti (LE FOTO)
Mons.Cornacchia: «Cimitero luogo dei nostri affetti»
venerdì 3 novembre 2017
11.20
Sentita e partecipatissima la cerimonia di commemorazione dei defunti tenutasi ieri pomeriggio a Giovinazzo.
Presenti con il Gonfalone del Comune le massime istituzioni amministrative cittadine ed una rappresentanza della Polizia Locale a capo della quale c'era il Comandante, Mimmo Camporeale. Insieme a loro il Luogotenente Dino Amato della stazione dei Carabinieri, il Comandante dell'Ufficio Locale Marittimo, il 1° Luogotenente Rosario Paesano, i membri dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, l'Associazione Nazionale Carabinieri e l'Associazione Arma Aeronautica.
Una folla di fedeli in preghiera si è mossa da Palazzo di Città intorno alle ore 15,00 per raggiungere il cimitero comunale. In testa il clero giovinazzese al completo.
Poi, presso il Monumento ai Caduti sul Mare, l'incontro con i Frati Cappuccini e con il Sua Eccellenza Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
In quel luogo, l'Associazione Nazionale Marinai d'Italia ha deposto una corona insieme al Sindaco, Tommaso Depalma, al Presidente del Consiglio comunale, Alfonso Arbore, ed al Comandante del Locale Ufficio Marittimo, Rosario Paesano.
A seguire un momento di riflessione curato da don Beppe de Ruvo e Mons. Cornacchia. Infine l'arrivo al cimitero comunale da via Crocifisso dove è stata celebrata la Santa Messa officiata dallo stesso prelato.
Cornacchia ha richiamato l'attenzione dei presenti su quel luogo, definito «luogo dei nostri affetti, dove riposano quelle che erano le nostre radici». Per il Vescovo «esistono tanti campi, ma questo è il campo più importante perché vi risiede la nostra storia passata».
Intensa la celebrazione, tanto quanto la partecipazione della gente di Giovinazzo, senza distinzioni anagrafiche né di censo. Un rito che ha sancito il legame con l'unica vera tradizione dalle nostre parti, quella cattolica, quella del giorno della commemorazione dei defunti.
Nella nostra fotogallery alcuni momenti del breve corteo, dell'omaggio ai caduti e della Santa Messa.
Presenti con il Gonfalone del Comune le massime istituzioni amministrative cittadine ed una rappresentanza della Polizia Locale a capo della quale c'era il Comandante, Mimmo Camporeale. Insieme a loro il Luogotenente Dino Amato della stazione dei Carabinieri, il Comandante dell'Ufficio Locale Marittimo, il 1° Luogotenente Rosario Paesano, i membri dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, l'Associazione Nazionale Carabinieri e l'Associazione Arma Aeronautica.
Una folla di fedeli in preghiera si è mossa da Palazzo di Città intorno alle ore 15,00 per raggiungere il cimitero comunale. In testa il clero giovinazzese al completo.
Poi, presso il Monumento ai Caduti sul Mare, l'incontro con i Frati Cappuccini e con il Sua Eccellenza Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
In quel luogo, l'Associazione Nazionale Marinai d'Italia ha deposto una corona insieme al Sindaco, Tommaso Depalma, al Presidente del Consiglio comunale, Alfonso Arbore, ed al Comandante del Locale Ufficio Marittimo, Rosario Paesano.
A seguire un momento di riflessione curato da don Beppe de Ruvo e Mons. Cornacchia. Infine l'arrivo al cimitero comunale da via Crocifisso dove è stata celebrata la Santa Messa officiata dallo stesso prelato.
Cornacchia ha richiamato l'attenzione dei presenti su quel luogo, definito «luogo dei nostri affetti, dove riposano quelle che erano le nostre radici». Per il Vescovo «esistono tanti campi, ma questo è il campo più importante perché vi risiede la nostra storia passata».
Intensa la celebrazione, tanto quanto la partecipazione della gente di Giovinazzo, senza distinzioni anagrafiche né di censo. Un rito che ha sancito il legame con l'unica vera tradizione dalle nostre parti, quella cattolica, quella del giorno della commemorazione dei defunti.
Nella nostra fotogallery alcuni momenti del breve corteo, dell'omaggio ai caduti e della Santa Messa.