"101 Flame of Inspiration”, quando la musica rende consapevoli
Coinvolgimento ed emozione alla presentazione di “Song of the glacier” a Giovinazzo con Ugo Nanni
venerdì 11 ottobre 2024
8.25
Dalle isole Svalbard a Giovinazzo, arriva forte e chiara la voce dei ghiacciai. Ad accompagnare il suono registrato a ben 4000 km di distanza da qui, Ugo Nanni, giunto appositamente in Puglia per condividere i frutti della sua ricerca e presentare sabato scorso a Giovinazzo "Song of the glacier". Il brano, realizzato in collaborazione con il famoso coro svedese "Vocal Art Ensemble" diretto da Jan Yngwe, va ad arricchire ulteriormente l'album e il film di "101 Flame of Inspiration", il progetto musicale prodotto da E2D in collaborazione con la Fondazione Defeo Trapani.
«Quest'anno a livello globale il riscaldamento dell'atmosfera ha raggiunto quasi un grado e mezzo sopra i livelli pre-industriali – denuncia Nanni – e in Italia rispetto agli anni '60 i ghiacciai hanno perso il trenta per cento del loro volume. Se dovessimo proseguire su questa strada, alla fine del secolo vedremmo la riduzione dei ghiacciai delle Alpi di più del novanta per cento».
Nanni ha deciso di lasciare il suo lavoro nel mondo accademico per condividere con quante più persone possibili le osservazioni e le conclusioni della comunità scientifica sullo scioglimento dei ghiacciai e il cambiamento climatico. Un felice binomio tra scienza e musica ha animato la prima parte della serata di sabato, in cui gli spettatori oltre ad aver acquisito maggior consapevolezza sul cambiamento climatico, hanno potuto godere delle melodie e della visione di alcuni video di "101 Flame of Inspiration". Si inizia, non a caso, da "Song of the glacier", la canzone modellata sul suono del ghiacciaio di Kongsvegen registrato da Nanni a 300 metri di profondità. Suoni e immagini struggenti che sembrano quasi stridere con i colori e l'allegria delle cantanti di Kiribati, le isole del Pacifico a rischio sopravvivenza a causa dell'innalzamento del mare.
«Se non agiamo ora – avverte Nanni – alla fine del secolo il riscaldamento globale potrebbe causare l'innalzamento del livello del mare di più di un metro, a causa dello scioglimento dei ghiacciai, della Groenlandia e dell'Antartide. Qui in Italia, più di 15 milioni di persone vivono lungo il mare. Questo è solo una piccola parte di ciò a cui andiamo incontro se non agiamo ora. La comunità scientifica è chiara – precisa Nanni – il riscaldamento globale è causato dalle attività umane, soprattutto dalle emissioni di carbonio. Oggi abbiamo le conoscenze per evitare un tale riscaldamento, possiamo ancora cambiare direzione. Quello che non possiamo fare è continuare così».
Da qui l'importanza di "Song of the glacier" e del progetto musicale "101 Flame of Inspiration" di cui questo brano fa parte: sensibilizzare le persone e renderle più consapevoli con la forza delle immagini e l'energia della musica. Musica resa protagonista, nel secondo tempo dell'evento, dalle improvvisazioni dell'ideatore del progetto, lo svedese Eric Forsmark, del pianista e compositore Orazio Saracino e del produttore e chitarrista Alex Grasso, entrambi giovinazzesi, del compositore e produttore Teapø (Nino La Montanara), pugliese di casa a Berlino. Sul palco le note dei vari strumenti con estro e originalità si sono accordate al suono del ghiacciaio fondendo in un'alchimia unica l'allarmante suono della natura e i sentimenti di pubblico e musicisti. Una magia che solo la musica dal vivo è capace di creare.
In chiusura di serata spazio anche alle domande per Nanni, realista ma, nonostante tutto, ottimista sulla sfida globale che attende tutti e che, come tale, va affrontata: «Ho incontrato politici, attivisti, bambini, pescatori, cacciatori, agricoltori, ho visto bellissime iniziative e straordinarie energie. Ed è proprio questo che mi dà fiducia: vedere così tanta gente che crede in un presente e un futuro più giusti e che ogni giorno agisce per renderli possibili».
«Quest'anno a livello globale il riscaldamento dell'atmosfera ha raggiunto quasi un grado e mezzo sopra i livelli pre-industriali – denuncia Nanni – e in Italia rispetto agli anni '60 i ghiacciai hanno perso il trenta per cento del loro volume. Se dovessimo proseguire su questa strada, alla fine del secolo vedremmo la riduzione dei ghiacciai delle Alpi di più del novanta per cento».
Nanni ha deciso di lasciare il suo lavoro nel mondo accademico per condividere con quante più persone possibili le osservazioni e le conclusioni della comunità scientifica sullo scioglimento dei ghiacciai e il cambiamento climatico. Un felice binomio tra scienza e musica ha animato la prima parte della serata di sabato, in cui gli spettatori oltre ad aver acquisito maggior consapevolezza sul cambiamento climatico, hanno potuto godere delle melodie e della visione di alcuni video di "101 Flame of Inspiration". Si inizia, non a caso, da "Song of the glacier", la canzone modellata sul suono del ghiacciaio di Kongsvegen registrato da Nanni a 300 metri di profondità. Suoni e immagini struggenti che sembrano quasi stridere con i colori e l'allegria delle cantanti di Kiribati, le isole del Pacifico a rischio sopravvivenza a causa dell'innalzamento del mare.
«Se non agiamo ora – avverte Nanni – alla fine del secolo il riscaldamento globale potrebbe causare l'innalzamento del livello del mare di più di un metro, a causa dello scioglimento dei ghiacciai, della Groenlandia e dell'Antartide. Qui in Italia, più di 15 milioni di persone vivono lungo il mare. Questo è solo una piccola parte di ciò a cui andiamo incontro se non agiamo ora. La comunità scientifica è chiara – precisa Nanni – il riscaldamento globale è causato dalle attività umane, soprattutto dalle emissioni di carbonio. Oggi abbiamo le conoscenze per evitare un tale riscaldamento, possiamo ancora cambiare direzione. Quello che non possiamo fare è continuare così».
Da qui l'importanza di "Song of the glacier" e del progetto musicale "101 Flame of Inspiration" di cui questo brano fa parte: sensibilizzare le persone e renderle più consapevoli con la forza delle immagini e l'energia della musica. Musica resa protagonista, nel secondo tempo dell'evento, dalle improvvisazioni dell'ideatore del progetto, lo svedese Eric Forsmark, del pianista e compositore Orazio Saracino e del produttore e chitarrista Alex Grasso, entrambi giovinazzesi, del compositore e produttore Teapø (Nino La Montanara), pugliese di casa a Berlino. Sul palco le note dei vari strumenti con estro e originalità si sono accordate al suono del ghiacciaio fondendo in un'alchimia unica l'allarmante suono della natura e i sentimenti di pubblico e musicisti. Una magia che solo la musica dal vivo è capace di creare.
In chiusura di serata spazio anche alle domande per Nanni, realista ma, nonostante tutto, ottimista sulla sfida globale che attende tutti e che, come tale, va affrontata: «Ho incontrato politici, attivisti, bambini, pescatori, cacciatori, agricoltori, ho visto bellissime iniziative e straordinarie energie. Ed è proprio questo che mi dà fiducia: vedere così tanta gente che crede in un presente e un futuro più giusti e che ogni giorno agisce per renderli possibili».