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Cronaca

Condannati per abusivismo edilizio

Si è concluso il processo sulla zona artigianale D1.1. Tutti i nomi

Per 144 dei 163 imputati per la lottizzazione abusiva della zona artigianale D1.1, il processo, celebratosi a Bitonto, nella sezione distaccata del Tribunale di Bari, si è concluso con una sentenza di condanna. Solo in 18 sono stati assolti con formula piena perché non sono risultati essere tra i firmatari di quella lottizzazione che fu approvata in via definitiva dal consiglio comunale nell'ormai lontano 2006.

In sostanza ad essere assolti, «perché il fatto non costituisce reato», sono stati coloro che sono subentrati ai precedenti proprietari delle aree e dei suoli posti sotto sequestro nel 2009, per aver acquistato successivamente alla data di stipulazione del documento di lottizzazione o perché hanno ricevuto il bene in eredità. Per loro il giudice Marina Chiddo ha disposto anche il dissequestro e la restituzione dei lotti (in totale 22). Per tutti gli altri le condanne vanno dai 2 ai 18 mesi di arresto, con multe che variano dai 12mila ai 35mila euro oltre alla confisca, per i proprietari, dei suoli e dei manufatti (in totale 123), secondo l'articolo 44 del decreto del presidente della Repubblica n. 380/2001 che regola la materia edilizia. In buona sostanza il reato è quello di abusivismo edilizio.

Dalle indagini della Polizia Municipale di Bari, iniziate circa 10 anni fa quasi in contemporanea con l'avvio dei lavori, è emerso che materiali nobili come granito, pietra di Trani, parquet e lussuosi balconcini costituirebbero i prospetti delle 145 villette costruite abusivamente laddove avrebbero dovuto realizzare aziende. Secondo il pubblico ministero Renato Nitti, inoltre, le villette, del valore complessivo di oltre 50 milioni di euro e sotto sequestro dal 21 settembre 2010, sarebbero state costruite con autorizzazioni illegittime. Il giudice Marina Chiddo, che ha in sostanza accolto tutto l'impianto accusatorio del pm, ha condannato gli imputati anche al risarcimento danni al Comune di Giovinazzo, in quanto parte civile nel processo, per una somma che dovrà essere quantificata in separata sede. Comunque le pene, sempre secondo il dispositivo emesso dal giudice sono state tutte sospese.

Se il massimo della condanna e dell'ammenda, 18 mesi di reclusione e 35mila euro di multa il giudice ha voluto comminarli ai dirigenti dell'ufficio tecnico comunale (Gaetano Ideale Remine e Vincenzo Turturro) e agli ingegneri progettisti della lottizzazione (Michele Amoia, Antonio Berardi, Ciro Fiorentino e Pasquale Stufano), a rimanere nello sconforto sono stati i proprietari dei lotti. Tra loro quegli artigiani che avevano impiantato la loro attività nella D1.1 secondo il dettato della lottizzazione. Il dramma per loro è che adesso gli istituti bancari a cui si erano rivolti per l'accensione dei mutui necessari ai loro investimenti possano chiedere piani immediati di rientro delle somme prestate. «Gli scenari giuridici non si sono per nulla conclusi con questa sentenza - è stato il commento di Tiziano Tedeschi, avvocato difensore di alcuni tra gli imputati -. Adesso potrebbero partire richieste di risarcimento danni da parte di chi si sente leso da una situazione in cui s'è sentito trascinato. Aspettiamo che le motivazioni della sentenza vengano depositate per poter dare una valutazione tecnico-giuridica, ma ritengo che ci siano carenze nell'impianto accusatorio». Anche Francesco Mastro, altro legale coinvolto nel processo è sulla stessa lunghezza d'onda: «Le incongruenze sono tante - ha affermato -. Una sentenza di secondo grado non potrà che ribaltare quanto comminato da questo grado di giudizio».

Il ricorso in appello appare scontato visto che le posizioni dei difensori partono tutte da una lottizzazione regolarmente approvata, che le compravendite delle aree si sono basate tutte su quegli atti, così come i progetti. «Se insistono degli abusi edilizi - è stata la posizione dei legali sin dalle prime battute del processo - sono ascrivibili solo alle singole responsabilità. Parlare di abuso edilizio per un intero comparto è quanto mai azzardato».
Ecco tutti gli imputati e le condanne, compresa la confisca dei beni, comminate per lottizzazione abusiva. Come disposto dal giudice Marina Chiddo, le pene sono sospese.

- Remine Gaetano, Turturro Vincenzo, Fiorentino Ciro, Amoia Michele, Berardi Antonio e Stufano Pasquale condannati a 18 mesi di arresto e 35mila euro di multa.
- Bavaro Vitangelo e Stufano Melone Maria Rosaria condannati a 14 mesi di arresto e 25mila euro di multa.
- Breglia Pantaleo, Ayroldi Martino, Spadavecchia Benito e Amato Michele condannati a 16 mesi di arresto e 35mila euro di multa.
- Borsi Giovanni Mario, De Musso Carlo, Marzella Michele, Mele Angela, Capurso Lucrezia, Di Natale Mauro, Masellis Elisabetta, Palmiotto Nicola, Dagostino Giuseppe, Andriano Arcangela, Nocera Nicola, Mastandrea Luigi, Colaluce Maria, Palmiotto Michele, Stallone Angela, Stallone Anna, Amoroso Giuseppe, Belgiovine Damiano, Fiorentino Antonio, De Palma Costanza, Piscitelli Agostino, Bonserio Luisa, Lanzellotti Antonio, Mastandrea Rosa e Colamaria Angelo Domenico condannati a 12 mesi di arresto e 25mila euro di multa.
- Camporeale Michele, Stallone Savino, Palmiotto Giuseppe, Vestito Domenico, Crismale Vitonofrio, Andriani Rolando Antonio e Marocchino Gaetano condannati a 9 mesi di arresto e 20mila euro di multa.
- Colasante Salvatore, Bavaro Delia, Piscitelli Agostino, Ricupero Nicola, Ricupero Pasquale, Giorelli Maddalena, Marcotriggiano Giuseppe, Marcotriggiano Vito, Vitale Michele, Antonacci Vincenzo, Mangione Giovanna, Amato Anna, Dell'Aquila Leonardo, Del Vecchio Antonio, Pepe Raffaele, De Palo Maria Luisa, Spera Giuseppe, Rosati Francesco, D'Elia Domenico, Pezzolla Luigi e Piscitelli Michele condannati a 9 mesi di arresto e 20mila euro di multa.
- Samarelli Pasquale, Amato Leonardo, Ferulli Venturo condannati a 14 mesi di reclusione e 25mila euro di multa.
- Del Giudice Giovanni, Bonserio Domenico, Fiore Marta, Pappagallo Antonietta, Allridge Antony John, Colasante Giuseppe, Pappalettera Luigi, Caravella Nicola, De Palma Isabella, Piscitelli Michele, Fiorentino Speranza, Fiorentino Domenico, Fiorentino Paolo, Tesoro Vincenzo, Devivo Michele, Siracusa Michele, Fortunato Antonietta, Carelli Concetta, Fiorentino Michele, Petruzzella Simone, Labombarda Gaetano, Marzano Anna, Piperis Michele, De Musso Isabella, De Musso Mauro Domenico e De Musso Floriana condannati a 6 mesi di arresto e 20mila euro di multa.
- Tridente Domenico, Rotondella Rosa, Bellifemine Angelo, Germinario Chiara Maria, Rafanelli Francesco, Cippone Chiara, De Dato Pasquale, Volpicella Daniele, Volpicella Luigi, Calò Clelia, Bonvino Nancy, Volpicella Vincenzo e Mastropasqua Corsignana, Amoia Angela, Pignatelli Giuseppe, Di Scioscia Savina, Fiorello Cosimo, Scioscia Maria, Scioscia Angelo, Volpicella Michela, Guastadisegni Michele, Piscitelli Felice, Ronchi Santa, Ignomiriello Nicola, Ignomiriello Saverio, Palermo Corsignana, Amaltea Anna, Marolla Michele, Matrangola Doriana, Matrangola Anna, Lagrasta Onofrio, Maglie Antonia, Lovecchio Maria, Bologna Felice, Caccavo Caterina, Turturro Michele, Amato Onofrio, De Gennaro Chiara, Martini Felicia, Scioscia Natale e Minervini Lucrezia, Girolamodibari Vito, Rizzo Grazia, Azzollini Corrado, Amoia Angela, Giotti Gerardo, Dagostino Vincenzo e Dagostino Claudio condannati a 2 mesi di arresto e 12mila euro di multa.

Assolti perché il fatto non costituisce reato Scivetti Giosafatte, Scivetti Saverio, Scivetti Nicola, Scivetti Vito, Stallone Luigi, Stallone Leonardo, Stallone Nunzia, Barile Vito, De Ruvo Francesca, De Bari Rita, Iessi Diego, Dagostino Michele, Dibitetto Giuseppina, Lagrasta Costanza, Lagrasta Damiano, Lagrasta Raffaele, Lagrasta Cosimo e Lagrasta Serafina. Per gli assolti il giudice ha disposto il dissequestro e la restituzione delle aree di loro proprietà.
  • Processo D1.1
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