I cammelli per le vie di Giovinazzo
I cammelli per le vie di Giovinazzo
Territorio

Cammelli a spasso per le vie di Giovinazzo

La Lega per l’Abolizione della Caccia contro il circo Orfei: «Animali sfuggiti al controllo»

Cosa ci fanno dei cammelli per le strade di Giovinazzo? Se lo sono chiesti in parecchi, nei giorni scorsi, quando hanno visto gli imponenti animali mentre stavano girando tranquillamente ed indisturbati lungo via Giovinazzesi nel mondo.

Siamo nei pressi del nuovo Palasport di viale Moro, dove è presente una vasta area di proprietà privata che, dal 12 al 15 febbraio scorsi, ha ospitato il circo Marina Orfei. E proprio dall'area dov'erano custoditi gli animali del circo, alcuni cammelli (degli esemplari dal carattere piuttosto mite) sono riusciti ad evadere. Dai balconi dei condomini e dalle autovetture in transito c'è chi non credeva ai propri occhi. In tanti si sono guardati a lungo in faccia stupiti, altri hanno allertato il Comando di Polizia Locale, la Stazione dei Carabinieri e la Lega per l'Abolizione della Caccia pugliese che ha registrato «numerose segnalazioni da parte dei cittadini di animali fuggiti dal circo di Giovinazzo. Ci sono stati segnalati cammelli che vagavano per le vie della città tra lo stupore e la paura. Animali sfuggiti al controllo di chi dovrebbe custodirli e che invece andavano a zonzo».

Per la cronaca i guardiani del circo, quando si sono accorti della presenza dei cammelli lungo la pubblica via, sono corsi in strada a riprendersi le bestie. La situazione è rimasta sotto controllo e alle persone presenti nella zona ed ai passanti è andata decisamente bene, ma Pasquale Salvemini, della Lega per l'Abolizione della Caccia, è rimasto indignato: «Le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano animali sono incompatibili con la dignità dell'animale» afferma l'animalista molfettese ricordando la dichiarazione universale dei diritti dell'animale del lontano 1978. «Eppure questa incompatibilità continua a perpetuarsi a decenni di distanza. Sono noti i casi di maltrattamento degli animali detenuti non solo al fine di "addestrarli" ad essere dei perfetti fenomeni da baraccone, ma anche fatti vivere di stenti, spesso malconci e detenuti al freddo senza cibo… eppure dovrebbero prendersi cura della propria merce! In natura non vedremo mai un orso pattinare, un elefante agghindato a festa fare esercizi da equilibrista o grandi felini ubbidire ed essere docili più dei gattini».

Secondo Salvemini è ora di dire basta a questi incivili spettacoli e allo sfruttamento di animali che sono costretti a vivere reclusi lontani dal loro habitat naturale al servizio dell'uomo: «Tutto questo è diseducativo eppure tante sono le scolaresche che vengono accompagnate agli spettacoli circensi che hanno come attori-protagonisti diversi animali con la giustificazione di mostrare loro animali non comunemente visibili senza tener conto della dignità dell'animale che viene calpestata. Forse sarebbe meglio allevare i bambini a "pane e documentari" spiegando loro la diversità tra i tanti animali, i loro habitat ed abitudini senza il rischio di far passare il messaggio che è tutto a portata di mano e che basta pagare qualche soldo per avere una tigre, un ippopotamo o una zebra a due passi. Così forse si spegne anche la curiosità del bambino di viaggiare e cercare in natura quegli animali di cui ha tanto sentito parlare. Va insegnato che non tutto può e deve essere sottomesso alla volontà dell'uomo e che non tutto può essere chiuso in gabbia».

La presenza del circo con spettacoli di animali nei nostri paesi sarebbe, secondo gli animalisti, qualcosa di becero, diseducativo e molto pericoloso. «Il triste episodio avvenuto a Giovinazzo non può passare inosservato - tuona Salvemini -. Saranno anche animali abituati all'uomo, ma non dimentichiamo che anche nei più docili c'è qualcosa che nessuno può domare e che si chiama istinto. Molti sostengono che l'uomo si differenzia dall'animale proprio perché l'uomo è ragione mentre l'animale è istinto; ebbene se questa, da un lato, è una sicura trincea per chi la sfrutta come giustificazione per la sottomissione degli animali, dall'altro deve farci dedurre che un animale che si sente minacciato, spaventato o aggredito reagirà di impulso. In natura è noto il concetto del "fight o flight" ( "fuggi o combatti") e questo non può essere spento in un animale che sentendosi minacciato potrà sì sentirsi costretto a fuggire, ma potrà essere anche sentirsi autorizzato a combattere arrecando danni a se stesso, alle persone e alle cose».

Non solo, molte delle segnalazioni riportano casi di animali denutriti e lasciati di notte fuori senza riparo alcuno. «Sono esseri viventi e forse dopo il lavoro che svolgono, per le tasche di chi se li porta a spasso in tutta Italia, - prosegue Salvemini - meriterebbero da questi ultimi almeno la possibilità di avere un po' di dignità e di essere detenuti in maniera decente e dignitosa visto che nel 2015 ancora non si riesce a porre fine a questa barbarie nei confronti degli animali. Non dimentichiamo i delfinari, i circhi acquatici e gli zoo come quello di Fasano in cui c'è un orso polare in meno di mezzo metro di acqua sotto i 40° estivi. Nemmeno questo è dignitoso».

Pasquale Salvemini, delegato regionale della Lega per l'Abolizione della Caccia pugliese, ha concluso affermando che la differenza tra un circense e un animale da circo è che «il primo ha scelto in piena libertà di condurre tale stile di vita, come ogni uomo decide di condurre la propria, il secondo è solo costretto a farlo, ad essere il clown per il sorrisino di tanta gente che non considera minimamente la sofferenza che quegli animali subiscono prima di diventare quelle marionette che fanno solo spettacolo. Chi ama la libertà non può amare il circo ed è uno degli spettacoli più crudeli e diseducativi del mondo».

La redazione resta aperta ad eventuali repliche.
  • Pasquale Salvemini
  • Lega per l'Abolizione della Caccia
  • Circo Marina Orfei
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